Norvegia 2015

Nel 2015 la Scuola di Scialpinismo Città di Trieste ha festeggiato il suo 35° anniversario in modo davvero speciale. L’idea alla base dell’iniziativa era quella di coinvolgere tutto il corpo istruttori, e di trascorrere un periodo di tempo assieme sugli sci, al di fuori dei soliti luoghi e della consueta attività didattica. La Società Alpina delle Giulie ha creduto fin da subito in questo progetto, sostenendo la Scuola nell’organizzazione e sponsorizzando alcuni aspetti l’iniziativa.

Partiamo per la Norvegia! Partiamo per l’estremo Nord, al di sopra del Circolo Polare Artico, una zona perfetta per lo scialpinismo, che a tutti gli effetti può ancora essere chiamata poeticamente “The Big Wild”. 11 giorni di vita in comune, tra monti pieni di neve, fiordi ed isolotti gelati, che sembrano solo appoggiati sulla lastra del mare. Colori unici, panorami che catturano lo sguardo.

L’8 aprile siamo in quindici alla volta di Djupvik, piccola località situata su un fiordo di fronte alla bellissima e inconfondibile penisola di Lyngen, un profilo incantevole disegnato dalle sue montagne, le Alpi di Lyngen.

Abituati alle “levatacce” mattutine che ci impongono i nostri climi, è strano e divertente poter arrivare in vetta anche alla sera, ancora con tanta luce. È stata questa appunto la nostra prima esperienza appena arrivati a destinazione. Alle cinque del pomeriggio le condizioni sono ideali, mettiamo subito le pelli di foca e, sci ai piedi, effettuiamo la nostra prima salita sul monte Storhaugen. Scendiamo che sono ormai quasi le otto di sera, incidendo le nostre curve su un intatto manto di neve polverosa. Da urlo. Le possibilità di praticare lo scialpinismo in queste zone sono molteplici: la morfologia del territorio e le condizioni meteo spesso variabili consentono di sciare spesso in neve fresca che, grazie alla contenuta escursione termica giornaliera, mantiene per molto tempo le sue belle caratteristiche.

I giorni sul fiordo si susseguono uno dopo l’altro. Saliamo i monti Sorbmegaisa, Giilavarri e Rissavarri, esplorando un territorio selvaggio che consente di iniziare le escursioni sulla riva del mare e poi di addentrarsi in bellissimi e silenziosi boschi di betulle, con i fiordi alle spalle. La discesa è fantastica, con la punta del naso che sfiora l’acqua del mare e la visuale sulle innumerevoli valli che si gettano nei fiordi e sulla moltitudine di isole visibili fino all’orizzonte. Il meraviglioso profilo delle Alpi di Lyngen si staglia sempre sullo sfondo. Sembra di sciare sospesi sul mare di petrolio. Al rientro, condividiamo l’abitazione. Viviamo in un paio di incantevoli casette a pochi metri dal mare, calde e accoglienti, con grandi vetrate sul fiordo davanti alle quali riposare pensando alle belle gite fatte. La sera si cucina con le provviste portate da casa, ma non mancano anche fantastici merluzzi che compriamo dai pescatori del luogo. Sapori norvegesi.

Il quinto giorno raggiungiamo la cima del Kjelvagtinden situata sull’isola di Uloya, a nord di Djupvik. La vista spazia verso i territori del Nord e verso l’Oceano Artico, confine naturale tra la terra abitata e quella in cui l’uomo non vive. Forse rappresenta un po’ la nostra ricerca interiore del limite e la scoperta di parti di noi stessi ancora non note.

Impieghiamo i due giorni successivi all’esplorazione della penisola che abbiamo scrutato per giorni dal nostro fiordo, saliamo il Tafeltinden. Qui, il nome di “Alpi” assegnato a questa catena montuosa è ben meritato, ci sembra di essere per un momento tra le vette di casa, con ghiacciai e cime aguzze e con il mare che si vede da lontano. Nell’isola di Kagen, portiamo a termine la gita più a nord, ci dividiamo in due gruppi e saliamo rispettivamente il Breikagen e il Redontinden.

In Norvegia tutti gli Istruttori della Scuola di Scialpinismo Città di Trieste hanno vissuto giorni indimenticabili: momenti che hanno rafforzato la capacità di adattamento ed il nostro senso del gruppo, esperienze scialpinistiche di grande soddisfazione ma anche piccoli e importanti compiti del vivere assieme, come cucinare, fare la spesa o girare video e servizi fotografici per il nostro progetto. Era il desiderio che avevamo prima della partenza e si è avverato: i sorrisi sull’aereo della Norwegian Airlines, le nostre migliaia di foto che ancora ci scambiamo le magliette che abbiamo stampato ne sono la testimonianza.

Ma questo non è l’unico regalo che la Norvegia ci lascia. L’Aurora Borealis, con le sue fantasie di luci, sfumature fluide più o meno persistenti, hanno attraversato il cielo durante le silenziose e calme ore serali e notturne in riva al fiordo. Un’emozione che molti ricercano ma che non è così scontata, soprattutto a fine stagione. Noi, piccoli e impotenti, osserviamo queste meraviglie della natura con gli occhi increduli di chi osserva una cosa nuova per la prima volta, grati di essere lì e di poterle vedere assieme.

Articolo di Marco Pavan, Massimo Pegani e Alessandra Gambino, Istruttori della Scuola di Scialpinismo “Città di Trieste”.